venerdì 16 ottobre 2009

Alcuni scienziati hanno usato il laser per creare falsi ricordi nella memoria delle mosche della frutta

Un team di ricercatori dell’Università di Oxford ha fatto degli esperimenti con le mosche della frutta (povere mosche!) ed ha scoperto che modificando geneticamente alcune di loro, si poteva dare alle mosche la “memoria” di un dolore che non avevano mai sperimentato davvero. E’ un po’ complicato e abbastanza spaventoso.
Sostanzialmente, i ricercatori hanno capito che le mosche della frutta sono capaci, ad un certo livello, di evitare le cose che hanno provocato loro dolore nel passato (in questo caso, avevano ricevuto uno shock elettrico quando erano in un certa area). Poi sono intervenuti geneticamente su alcune mosche in modo tale che le loro cellule cerebrali responsabili della produzione di dopamina, producessero una proteina sensibile al laser. Quando si trovavano in una particolare area con presenza di laser, anche se la simulazione non provocava loro alcun dolore, le mosche evitavano quell’area con praticamente la stessa frequenza di quella che avrebbero avuto nella zona che ricordava loro il dolore. Ecco cos’ha dichiarato uno dei ricercatori:
Miesenbock conclude che simulare il rilascio di dopamina in quei 12 neuroni, ha lo stesso effetto che avrebbe applicare una scarica elettrica alle mosche. In altre parole, le mosche hanno paura di quell’area come se fossero state condizionate ad associare lo shock elettrico ad essa. ‘Stimolare proprio quei neuroni dà alle mosche il ricordo di un evento spiacevole che in realtà non è mai avvenuto‘, ha detto lo scienziato”.
E sappiamo che tra voi qualcuno si sta già chiedendo: questo esperimento può essere esteso agli esseri umani? Beh, forse sì, forse no. Il ricercatore biochimico Wayne Sossin ha fatto notare che non sarebbe etico intervenire geneticamente sugli umani, rendendo difficile l’ipotesi che si possano fare dei test, e che il test sulle mosche della frutta ha avuto effetti solo sulla memoria a breve termine e non su quella a lungo termine. Questo dovrebbe farci preoccupare di meno? Pare di sì…

Fonte: http://www.gizmodo.it

Mi meraviglio che una notizia del genere sia passata inosservata! Questa è una scoperta straordinaria!