Un'indagine del Cnipa nella biblioteca didattica di architettura ha comparato il sistema di gestione dei libri con il codice a barre con quello Rfid segnando a favore di quest'ultimo un risparmio del 14%, con una differenza di 23.692 euro.
Controllo degli accessi e delle presenze del personale pubblico; gestione dei processi di raccolta rifiuti per una tariffazione puntuale (Decreto Ronchi); gestione delle biblioteche per un miglior controllo del patrimonio librario e delle operazioni di prestito; identificazione e tracciamento dei documenti cartacei e della relativa gestione archivistica; gestione manageriale dei processi di inventariazione e manutenzione dei cespiti; diverse applicazioni ospedaliere, come l'accoppiamento tra farmaco e paziente per evitare errori nella somministrazione, ma anche tracciamento degli apparati elettromedicali, delle protesi sanitarie sino alla corretta identificazione delle sacche di sangue; identificazione degli animali con targhetta Rfid sottocutanea. Sono solo alcune delle innumerevole applicazioni del riconoscimento via radio che si prospettano nel settore pubblico grazie al sistema Rfid.
Dopo i severi test, le "Linee guida per l'impiego dei sistemi Rfid nella Pubblica amministrazione" tracciate dal Cnipa (Centro nazionale per l'informatica nella Pubblica amministrazione), una sorta di Codice della Strada, spaziano a 360° nelle applicazioni delineando i vantaggio logistici, operativi ed economici di queste radio-targhette, che si possono presentare come francobolli, placchette, pallini, chiodi, etichette stampate, microfibre celate nei tessuti o addirittura inchiostri.
Un solo dato, tra i molti, dà bene l'idea di efficienza e risparmio del sistema Rfid applicato al mondo pubblico. Nella Biblioteca Didattica di Architettura del Politecnico di Milano Bovisa (con 60 mila libri, 10 mila fascicoli, mille documenti multimediali; in media due libri prestati a domicilio per ogni utente, 276 giorni annui di apertura), sono stati comparati il sistema di gestione dei libri con il codice a barre con quello Rfid segnando a favore di quest'ultimo un risparmio del 14%, con una differenza di 23.692 euro (ossia 143.919 euro del costo complessivo e gestionale delle placchette radio rispetto ai 162 mila del codice a barre), senza contare i vantaggi in termini di abbattimento dei tempi di attesa, di liberazione di risorse umane, di miglioramento del servizio e, non ultimo, di drastica riduzione dei libri sottratti e di ottimale gestione dell'inventario.
Fonte: http://www.vnunet.it
Io lo dico da un pezzo che le chiavi meccaniche hanno gli anni contati... Lo voglio anche io un Rfid sottocutaneo!!!