martedì 6 novembre 2007

Birmania isolata anche nel Web

Siti internazionali oscurati dal regime.

La drammatica situazione di censura e repressione che sta coinvolgendo le proteste in Myanmar trova uno specchio anche nel web, a dimostrazione che neppure la rete si dimostra immune difronte alla cieca ostinazione di un regime sanguinario.

Al divieto di accesso ai giornalisti esteri e alle pesanti censure praticate a tutte le informazioni che escono dalla ex Birmania, si aggiunge un controllo sempre più stringente anche del web. Secondo un responsabile di Myanmar Teleport, da giovedì scorso nel paese è stato inibito l'accesso ai siti internazionali di qualunque genere. Rimangono raggiungibili solo i siti interni per i quali è per altro in atto un rigido controllo dei contenuti.

Qualcosa del genere, se pur di minore entità si era già vista tra fine settembre ed inizio novembre all'esplosione della protesta dei monaci buddisti che aveva trovato proprio nel web e nei blog una forte cassa di risonanza internazionale.

Fonte: http://www.azpoint.net

Decapitazione immediata per i responsabili. Il diritto di informazione è paragonabile al diritto di esistenza, è quindi inalienabile. Se un regime agisce in questo modo è ovvio che non è più in grado di gestire la situazione, e quindi DEVE cadere.