venerdì 7 dicembre 2007

Supercomputer del futuro in un chip grazie ad IBM

IBM realizza un modulatore elettro-ottico che permette di integrare numerosi core su un singolo chip. Supercomputer che adesso occupano campi da calcio, potranno essere realizzati nello spazio di un normale notebook.

I ricercatori IBM hanno illustrato, tramite una pubblicazione sulla rivista Optic Express, il risultato di una ricerca che consentirà di utilizzare pulsazioni luminose per la trasmissione di dati tra i core di uno stesso chip.

IBM ha potuto realizzare un modulatore elettro ottico al silico di tipo Mach-Zender di dimensioni estremamente ridotte, da 100 a 1000 volte inferiori, rispetto ai modulatori dello stesso tipo attualmente utilizzati.

La possibilità di realizzare modulatori elettro ottici di dimensioni ridottissime permetterà in futuro di poter integrare all'interno di un singolo chip più componenti quali processori e controller di rete ottenendo al contempo una riduzione dei consumi energetici, del calore dissipato, dei costi di produzione e un incremento della larghezza di banda.

Will Green, responsabile del progetto, ha dichiarato: “Questo progetto rappresenta un notevole passo avanti nella creazione di un metodo - per connettere questi core - estremamente pratico ed economico in termini di consumi energetici, mai sperimentato prima.”





Secondo le dichiarazioni di IBM, la nuova tecnologia mira alla creazione di un metodo a bassi consumi che permetta l’interconnnessione di centinaia di migliaia di core su di un chip minuscolo, attraverso l’eliminazione di tutto il cablaggio normalmente necessario in questo tipo di funzione. Utilizzare la luce al posto dei fili per inviare informazioni tra core può aumentare la velocità di trasmissione di 100 volte e ridurre l’energia consumata di 10 volte.

“ Siamo convinti che questo sia un progresso importante nel campo dei dispositivi nanofotonici al silicio su chip” ha aggiunto il Dottor Green. “Proprio come le reti a fibre ottiche hanno favorito la rapida diffusione di Internet, consentendo agli utenti di scambiare quantità enormi di dati ovunque nel mondo, allo stesso modo la tecnologia IBM sta introducendo simili funzionalità nel campo dei chip informatici.

La scoperta di IBM dovrebbe aprire la strada alla realizzazione di sistemi supercomputer nello spazio normalmente occupato da un sistema notebook o desktop tradizionale. Al giorno d'oggi i più moderni supercomputer richiedono spazi di allestimento enormi, e consumi nell'ordine dei megawatt. Grazie a quanto IBM è riuscita a realizzare, sarà possibile realizzare supercomputer che per funzionare richiederanno l'equivalente energetico di una semplice lampadina.

Fonte: http://www.hwupgrade.it

Il problema è che ora un circuito stampato è grande solo pochi nanometri, riusciranno ad implementare un collegamento ottico in così poco spazio?