Un detto popolare dice "meglio prevenire che curare"; Altroconsumo abbraccia decisamente questo motto esponendo tutte le sue preoccupazioni per l'arrivo di iPhone in Italia. Apple non ha ancora annunciato la data ufficiale di attracco sulle coste italiane, tuttavia le indiscrezioni convergono verso il primo trimestre del 2008 con partner telefonico TIM.
"Bello e desiderabile lo è di sicuro, ma non mancano le pecche", afferma Altroconsumo.
"In Europa, Apple ha firmato un contratto con O2 (in Gran Bretagna), T-Mobile (Germania) e Orange (Francia). Per l'Italia si è parlato di una trattativa con Telecom.
Non sono stati ancora resi noti i termini dell'accordo con Orange. I nostri cugini d'Oltralpe hanno una legislazione simile alla nostra sulla vendita di prodotti legati a un servizio. In attesa di capire con quale tipo di abbonamento sarà venduto in Francia, l'Arcep (l'Autorità francese delle comunicazioni) ha dichiarato che "è un diritto del consumatore, sei mesi dopo l'acquisto di un apparecchio, di chiedere all'operatore di "sbloccarlo". In questo caso il gestore non può opporsi".
In effetti il lancio francese, come fatto notare in precedenza - iPhone in Francia, sbarco con mistero - nasconde qualche punto ancora oscuro. Oltre alla tariffe non comunicate, Orange e Apple dovrebbero far maggiore chiarezza sul costo dell'offerta "SIM-unlocked" che affiancherà il modello bloccato. In precedenza si era parlato di un prezzo fino a 999 euro.
"Dal canto nostro, chiediamo che la futura e, a quanto pare, prossima commercializzazione in Italia dell'iPhone avvenga nel pieno rispetto delle leggi nazionali, delle delibere del Garante delle Comunicazioni e dei diritti dei consumatori. L'Agcom ha infatti sancito che non solo il sim lock non può durare più di 18 mesi ma che, se si vuole vendere un apparecchio bloccato, questo avrà un prezzo molto più basso rispetto al suo prezzo pieno. In altre parole, sì al "blocco" ma solo in cambio di un sussidio sul prezzo, un consistente sconto. Altrimenti il consumatore rinuncerebbe alla propria libertà in cambio di nulla", dichiara Altroconsumo.
"La legge Bersani ha stabilito inoltre che il consumatore, in caso di obbligo contrattuale di un certo numero di anni, ha diritto di recesso in qualunque momento, sottolineando che non è possibile far pagare una penale giustificata dai costi che l'operatore è costretto a sostenere in questi casi. Esiste poi l'obbligo di vendere un apparecchio, e l'iPhone non dovrà fare eccezione, sia nella versione "bloccata" si in quella "sbloccata", ovviamente con prezzi differenti".
Ovviamente ci troviamo concordi su tutta la linea, e chiediamo che venga tenuto in particolare considerazione dalle autorità il prezzo della versione sbloccata. Apple è ovviamente libera di fissare il prezzo che ritiene più opportuno, tuttavia applicare un gap troppo ampio tra la versione sbloccata e quella bloccata non sarebbe una mossa corretta per adempiere allo spirito con cui la legge è stata creata, ovvero dare possibilità di scelta ai consumatori.
Fonte: http://www.tomshw.it
La logica non fa una piega, vedremo se anche i fatti saranno di questo avviso...