giovedì 25 ottobre 2007

Danimarca, il P2P legale con una tassa

L'International Federation of the Phonographic Industry (IFPI) danese ha lanciato una proposta molto interessante per rendere il peer-to-peer di file musicali assolutamente legale. L'idea - ancora non completamente chiara - sarebbe quella d'istituire una tassa fissa di 100 corone al mese (pari a 19 dollari o se preferite 13 euro) che permetta a tutti di condividersi file protetti da copyright in maniera legale. Come abbiamo sottolineato, tuttavia, ci sono alcuni punti che andranno chiariti e che faranno la differenza nella riuscita o meno di questa proposta.

Innanzitutto non è chiaro chi dovrebbe pagare le 100 corone, se i provider di servizi di connettività o gli utenti. In secondo luogo non è stato definito se tale "tassa" permetta il download e si applichi alle canzoni di qualsiasi etichetta oppure se sarà limitata alle sole etichette danesi.

In Italia, al momento, è stata avanzata una proposta simile e quindi vi chiediamo: sareste d'accordo nel pagare un tassa mensile per avere la possibilità di poter scaricare illimitatamente nel pieno rispetto delle regole?

Fonte: http://www.tomshw.it

Qui c'è bisogno di chiarezza su alcuni punti. La pirateria informatica è una fenomeno davvero vasto e preoccupante. Se ne sono dette di tutti i colori per cercare di arginare questa emorragia economica ma non esiste una vera soluzione. Possiamo soltanto supporre certe teorie e sottolineare le discrepanze. Proviamo a buttare giù qualcosa:

  • Il dire "tutti scaricano programmi piratati dalle reti P2P" è impreciso, queste reti sono utilizzate anche per bypassare i download lenti dei server ufficiali per software assolutamente legali. Come demo, programmi freeware, driver, immagini, video, etc...
  • Pagare una tassa mensile obbligatoria per i possessori di linea internet, al lato pratico aiuterebbe a ridurre le perdite del settore dei diritti musicali, ma per quanto riguarda i principi è assolutamente sbagliato. Pagare una tassa per poter infrangere la legge quanto si vuole è a dir poco ridicolo. Non tutti la infrangono allo stesso modo, non tutti scaricano sempre contenuti piratati, e in linea generale fare di tutta l'erba un fascio è sempre un errore.
  • Il costo di abbonamento mensile per l'adsl è a dir poco spaventoso, in altri paesi pagano la metà ed hanno il quadruplo di banda. Perchè non potrebbero essere i provider a pagare una tassa mensile, detratta dal costo dell'abbonamento?
  • Perchè i giganti dei software non adottano la politica di Freeware per utilizzo domestico, e licenza a pagamento per utilizzo professionale? In questo modo si riddurrebbe di parecchio la percentuale di software piratati, e ci sarebbero vantaggi sia per gli utenti che per i produttori. Un ragazzino che vuole provare a modificare un immagine di sua madre deve pagare mille e più euro per acquistare photoshop? Per quale motivo? Non ci guadagna niente dal ritocco della foto della mamma. Esistono i periodi di prova di 30 giorni, ma sarebbe come dire al ragazzino preso in esempio "ok, usa photoshop per fare i tuoi ritocchi per un mese, ma se vuoi utilizzarlo anche oltre questa data paga mille euro". E' ridicolo. Per una azienda che invece crea profitto dall'utilizzo di tale software invece è giusto che paghi la licenza (anche abbastanza salata, se ci fossero degli sgravi fiscali, magari...). Con l'adozione di una licenza freeware per l'utilizzo domestico ci guardagnerebbe anche il produttore (in questo caso Adobe) perchè la diffusione del loro programma si traduce comunque in un guadagno, incentivando la creazione di nuovi tutorial, che di conseguenza attirerebbero altri utenti nell'uso di questo programma, etc...
  • Perchè ci sono enormi differenze nei prezzi degli stessi prodotti a seconda delle varie nazioni? Perchè in USA un cd musicale o un DVD costano quasi la metà? Che politiche occulte usano le major per spremere i suoi cienti il più possibile?
  • Perchè anche in possesso del supporto originale (cd musicale, DVD o videogame che sia), legalmente acquistato pagando tasse e tutto il resto, il produttore di questo supporto ci nega la possibilità di poter creare una copia "di scorta" e ci costringe ad utilizzare metodi illegali per riuscirci? Proteggere il supporto acquistato utilizzando una copia per evitare graffi e malfunzionamenti non dovrebbe essere un diritto del consumatore?