Le onde gravitazionali che si propagano nel cosmo vengono catturate e decodificate
Quattro rivelatori dislocati su punti diversi del pianeta sono ora collegati tra loro.
Il vertice tecnologicamente più evoluto del sistema si trova a Pisa.
Esplosioni violentissime di supernovae, scontri di buchi neri, collisioni di stelle di neutroni: eventi violentissimi hanno segnato l'atto di nascita del nostro universo. Quegli eventi, come il lancio di un sasso in uno stagno, hanno prodotto perturbazioni - onde gravitazionali - che giungono ancora fino a noi.
Su questi presupposti è nato uno dei progetti scientifici più ambiziosi della storia dell'astronomia: un'antenna larga quanto la metà del nostro pianeta in grado di captare le onde gravitazionali e trasformarle in messaggi cosmici. Come a dire: un nuovo modo di conoscere e raccontare la storia dell'universo fin dalle sue origini.
La super-antenna adesso esiste ed nata dal collegamento dei quattro più grandi rivelatori di onde gravitazionali, dislocati su punti diversi del pianeta: uno in Germania, ad Hannover, battezzato Geo600; due negli Stati Uniti, entrambi chiamati Ligo - ad Hanford, nello stato di Washington e a Livingston in Louisiana. Il quarto vertice del quadrilatero si trova subito fuori Pisa, a Cascina, dove i due bracci perpendicolari dell'antenna Virgo costituiscono lo snodo tecnologicamente più sofisticato del sistema.
Il principio sul quale funzionano le quattro mega antenne, comunque, è lo stesso: due tunnel lunghi tre, quattro chilometri disposti perpendicolarmente. All'estremità di ogni tunnel una sorgente laser emette un fascio di luce che, attraverso un sistema di specchi, rimbalza avanti e indietro nel tunnel percorrendo così centinaia di chilometri, senza però mai raggiungere l'estremità opposta dove è collocato un rivelatore. Quando arriva un'onda gravitazionale si produce uno sfasamento tra i fasci laser tale che la luce raggiunge il rivelatore.
Un sistema che vale 400 milioni di euro e al quale lavorano 800 ricercatori. Un sistema che si fonda su un presupposto già previsto dalla teoria della relatività generale di Einstein e che consentirà agli scienziati di conoscere la natura dell'universo ancora inesplorato.
"Mettere in rete più antenne - ha osservato il vicepresidente dell'Istituto nazionale di fisica nucleare, Sergio Bertolucci - permette di catturare i segnali in modo più chiaro e preciso, e soprattutto di indicarne il punto di origine, il modo in cui si propagano e come vibrano".
La fase del potenziamento di Virgo e Ligo, perciò, è già programmata. Nel 2008 sarà triplicata la sensibilità dell'antenna pisana. E una versione ancora più potente dovrebbe essere operativa fra il 2013 e il 2014. Nello stesso periodo dovrebbe essere pronta la versione avanzata di Ligo.
"La conoscenza di questi fenomeni - dice Adalberto Giazotto, uno dei padri di Virgo - può dare origine ad una nuova astronomia e rivelare un volto dell'universo finora sconosciuto". Così la super-antenna è già in ascolto, in grado di captare i segnali più rari e impercettibili dell'universo per raccontarcene la storia e l'evoluzione. Una materia oscura, un'energia misteriosa di cui fino ad oggi conoscevamo appena il 5%.
Fonte: http://www.repubblica.it
Finalmente anche l'Italia ci mette lo zampino... Sarei curioso di sapere chi ha messo i 400 milioni di euro...